Da bambino, Gabriele ama perdersi nei libri e la sera trascorre ore con il naso all'insù a guardare le stelle con la sensazione di appartenere a un luogo diverso. Al contrario di molti suoi coetanei, le feste di compleanno, così rumorose e caotiche, sono un momento traumatico e, crescendo, l'ansia provocata da esami e interrogazioni e poi dal desiderio di non deludere le aspettative sul lavoro diventa quasi invalidante. Gabriele lo scoprirà più tardi, ma non c'è nulla di sbagliato in lui. Semplicemente, è un PAS: Persona Altamente Sensibile. Ovvero, percepisce gli stimoli in modo particolarmente intenso e li elabora in modo più profondo. Così come sensibilità non è sinonimo di fragilità, essere un PAS non è una patologia, ma può invece diventare un punto di forza. Infatti, se riusciamo a metterci in ascolto delle nostre emozioni senza lasciarci sopraffare da esse, scopriremo che la chiave della felicità consiste proprio nel saper cogliere le infinite sfumature e complessità dell'animo umano. Con uno sguardo attento, in particolar modo all'infanzia, Gabriele Genovese racconta il suo percorso di crescita e di consapevolezza e ci offre un libro di straordinaria delicatezza che si rivolge a tutti, dando gli strumenti per comprendere al meglio ciò che accade dentro di noi quando ci sentiamo traboccare di emozioni.