È possibile per gli uomini della "società dei consumi", spesso annoiati e depressi, essere profondamente liberi nel loro agire, nel loro modo di pensare? La risposta è sì, a condizione che si recuperi una visione globale dell'uomo, che tenga conto dei suoi conflitti morali e presenti valori quali la coerenza, l'integrità, la solidarietà come un'alternativa valida al conformismo dei modelli culturali generalmente proposti. Di E. Fizzotti.