Dal concetto di tripartizione del cervello al modello di creazione di realtà, il lettore viene continuamente indotto e sollecitato a rivolgere una sincera e disimpegnata introspezione. Senza giudizi, e l'opera davvero è maestra nel trasmettere questa dimensione di completa assenza moralizzante, e senza fustigazioni intellettuali, il viaggio alla ricerca dei falsi modelli di realtà si sviluppa nel pieno rispetto della dignità del pensiero e nel totale elogio del decoro speculativo. Il modello non è la realtà, sancisce l'autore, distinguendo e riassumendo in questa massima uno dei concetti cardine del manoscritto. L'apologia del cambiamento segue fedele la traccia dell'istanza di volontà come atto consapevole, prodotto di una lucida visione che risollevi i vecchi automatismi, vetusti e impolverati, dal loro inevitabile declino. Percezione come passato, visione come futuro: laddove l'una vincola con catene di piombo a logori schematismi, l'altra, con uno scossone, declina il nuovo paradigma del cambiamento, rivolto alla riconoscenza di un rinnovato senso di se stessi. Emisfero sinistro, emisfero destro, così vicini eppure così lontani.