La corrispondenza tra Angelo Secchi e Francesco Denza, illustri esempi del connubio tra istituzioni ecclesiastiche e sviluppo del sapere tecnico-scientifico, delinea un interessante spaccato sulla scienza italiana della seconda metà dell'Ottocento: attraverso lo scambio di idee innovative e considerazioni organizzative sullo studio di astronomia e meteorologia, il carteggio lascia trasparire la 'missione' scientifica dei due chierici e dimostra quanto la pratica delle scienze fosse diffusa nella società civile ed ecclesiale dell'epoca.