Questo saggio ricostruisce la "fortuna" del Giudizio Universale nell'arte occidentale e ne analizza le più riuscite realizzazioni, a partire da quello che può essere considerato il capostipite: il Giudizio di Giotto, nella Cappella degli Scrovegni di Padova, passando in rassegna - fra le altre - le crude rappresentazioni dei nordici, le sorprendenti anticipazioni michelangiolesche di Giovanni di Paolo e le oniriche visioni di Bosch.