Si può giustamente affermare che la Basilica dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso in Roma, consolidata e restaurata da cima a fondo, dal 1990 al 2009, grazie a una feconda simbiosi di arte-cultura-fede, svolge egregiamente quella funzione di Biblia pauperum propria dell'arte sacra di ogni tempo. La Basilica presenta nelle navate destra e sinistra e nel deambulatorio una serie di affreschi, in totale undici, ove sono raffigurate, con simboli, le principali Virtù umane e cristiane. Tali affreschi, che risalgono al secolo XVII, sono opera di vari autori. Non sempre e non tutti tuttavia sono in grado di leggere i contenuti iconografici, religiosi, teologici di detti affreschi, i quali presentano le varie Virtù con simboli, immagini, il cui significato, un tempo conosciuto, oggi risulta essere sconosciuto alla stragrande maggioranza delle persone. Tale significato investe la mitologia, il mondo culturale antico, l'iconografia profana e religiosa, la ricchezza e la profondità biblica, la tradizione cristiana, il vivere quotidiano.