"L'arte cristiana, come la sorella maggiore ebraica, è originariamente aniconica: solo con l'inizio del III secolo si sviluppano le prime pitture a fresco che, a imitazione dei luoghi di culto pagani, introducono scene figurative dal Nuovo Testamento o immagini rituali. L'antica matrice aniconica, che aveva condensato l'espressione del sacro nel segno e nel simbolo, non cessa però di esercitare, in Oriente come in Occidente, la sua primigenia funzione didascalica, affinandosi nella forma narrativa dell'allegoria. Il simbolo, nella sua componente segnica come pure in quella cromatica, ha alle spalle una storia per tanti versi affascinante che salda la tradizione iconografica cristiana con le più antiche civiltà (lo sguardo, evidentemente, è proiettato a Oriente), eppure è noto come esso abbia trovato nella cultura cristiana un terreno risorgivo, che ha saputo dettare i canoni di sviluppo di tutta l'arte occidentale fino ai giorni nostri. Pertanto, guardare un'opera d'arte sacra senza discernere i segni e i simboli di cui è intessuta è un «vedere senza vedere» non solo e non tanto un semplice manufatto, o magari un capolavoro, ma un pezzo del nostro patrimonio genetico. Ed ecco perché questo manuale si mostrerà indispensabile agli artisti, ai critici, agli storici dell'arte, ma anche a quel vasto pubblico che ama frequentare musei e mostre col gusto di poter capire e apprezzare il significato di quanto è proposto alla sua ammirazione." (Cesare Cavalleri)