La grande mostra del Mudec permette un'immersione nell'affascinante universo della robotica, disciplina di frontiera che investe e influenza in maniera sempre più decisa la nostra società su scala globale. Il catalogo, aperto da alcuni saggi di inquadramento generale della complessa materia a opera dei curatori, segue il percorso espositivo, partendo dalla Grecia classica, snodandosi tra le macchine astronomiche e scenografiche del mondo arabo e le invenzioni di leonardo, passando poi alle wunderkammern barocche - tra cui spicca l'opera simbolo del museo, il demone-automa dell'erudito milanese Lanfranco Settala - fino a giungere agli automi settecenteschi e ai prodotti della grande orologeria svizzera del secolo XIX. Si apre poi lo scenario dei nostri giorni, della robotica contemporanea e della sua applicazione in vari campi: quello medico, con organi artificiali, esoscheletri riabilitativi, arti bionici, fino alle nuove frontiere della medicina bioelettronica; quello lavorativo, dove sempre più spazio è dato ai robot umanoidi; quello relazionale, regno dei "robot di compagnia", capaci di interagire con le dinamiche psicologiche dei loro interlocutori. Infine, si toccano alcuni temi di controversa attualità, dove gli aspetti tecnologici si intrecciano con quelli bioetici, come l'uso militare dei robot, le ricerche sull'intelligenza artificiale (AI) e la realtà del cyborg, l'umano con innesti artificiali.