Il volume Electa accompagna l'ampia retrospettiva sull'opera di Alessandro Mendini (1931 - 2019, Milano), promossa da Triennale Milano e Fondation Cartier pour l'art contemporain in corso dal 13 aprile al 13 ottobre 2024. Prendendo spunto da uno dei più emblematici autoritratti di Alessandro Mendini, Io sono un drago, la pubblicazione ripercorre le tappe di una carriera che inizia dalle proiezioni dell'infanzia e si prolunga sino alle ultime battute al tavolo da disegno. Rifiutando fin dagli anni Sessanta la logica del tardo razionalismo, Mendini ha indicato una strada che solo superficialmente può definirsi eclettica. La sua affermazione, infatti, va piuttosto intesa come ammissione della complessità della Modernità, un groviglio inestricabile di flussi e di attitudini che non possono riconoscersi in un'identità univoca e stabile nel tempo. Il "metodo Proust" - come chiamava il suo approccio creativo ispirato alla poetica della rêverie del suo amato scrittore - esprimeva in maniera iconica il suo sguardo sul mondo, la sua empatia con le cose d'ogni giorno, il mistero della poesia e il lievito dell'ironia che trasformano il "banale" in una sorpresa e ne rivela il volto nascosto e umano. La sua opera vastissima spazia dal design all'architettura, dal disegno alla grafica, alla moda, nello sforzo titanico di riscrivere il mondo, sulle tracce del "Manifesto di Ricostruzione Futurista dell'Universo" di Balla e Depero.