La pubblicazione, realizzata in occasione della mostra "Porcellane e Cappelli Fioriti da Firenze nel mondo" allestita a Firenze dall'8 marzo al 30 maggio 2013, si concentra sui tradizionali copricapi in paglia che hanno reso Signa famosa nel mondo. Pur mantenendo la sua funzione e la sua struttura di base, il cappello ha assunto nel tempo fogge differenti ed è stato decorato con ornamenti più vari che lo hanno reso non solo un elemento essenziale per la completezza dell'abbigliamento, ma anche uno strumento efficace e immediato per comunicare una condizione o un ruolo, per manifestare la personalità di chi lo indossa o per trasmettere un'idea. Gli esemplari riprodotti sono testimonianza delle diverse conoscenze tecniche tramandate e maturate nel tempo, quindi tradotte in linguaggi contemporanei. "Tradizione e modernità", scrive Emirena Tozzi nel suo saggio introduttivo, "sono un binomio fondamentale per un'arte difficile, quella di far cappelli, che necessita di tecnica e d'invenzione, di gusto e di perizia chiamati a giocare insieme in maniera imprescindibile".