Rispetto alle previsioni che fino agli anni Sessanta i processi di secolarizzazione lasciavano immaginare, abbiamo dovuto coniare la definizione di era post secolare per connotare le forme assunte dalla nostra vita sociale. I due aspetti che sembrano caratterizzarla sono una estetizzazione generale della realtà e un ritorno collettivo al senso religioso. In profonda correlazione uno con l'altro, essi avvolgono con la loro influenza anche le prassi dell'odierna cultura artistica, mai così affermata tra i bisogni primari dell'individuo secolare e mai così carica, persino a sua insaputa, di valenze estremamente vicine alla sfera spirituale. Nel mondo dell'arte, con i suoi luoghi, le sue prassi, i suoi eventi, le sue retoriche, sembrano agire in forma laicizzata funzioni di senso e di devozione che in passato erano assolte dalle istituzioni religiose. L'arte è il rifugio degli dèi silenziosi che si aggirano senza nome e senza legge per le strade dell'odierna città secolare.