Peggy Guggenheim (1898-1979) condusse un'intera, intensissima vita tutta dedicata alla ricerca della bellezza assoluta. Ricca ereditiera di un padre scomparso nel naufragio del Titanic, fu certamente una grande sacerdotessa dell'arte contemporanea, ma anche e soprattutto una provocatrice scaltra e raffinata, sensuale e disinibita. La turbolenta traiettoria della sua vita incrociò quella dei maggiori scrittori e artisti del suo tempo, da Ernest Hemingway a Truman Capote, da Jean Cocteau a Salvador Dalì. Musa mancata (posò anche per Man Ray) ma collezionista attenta e intuitiva, consacrò musei e gallerie alle avanguardie artistiche europee, dal dadaismo al cubismo, dal surrealismo all'espressionismo, contribuendo a rivelare al mondo il genio di pittori come Vasilij Kandinskij, Mark Rothko e Jackson Pollock. Visse in modo intenso l'incontro con Max Ernst, suo secondo marito, ma anche quelli, non meno seducenti, con Marcel Duchamp, Yves Tanguy o Samuel Beckett. Véronique Chalmet ci restituisce il potente ed eccezionale ritratto di una donna estremamente visionaria, senza trascurarne i lati più intimi. Una dettagliata biografia che, sotto l'egida dell'arte, raccoglie i molteplici e variegati aspetti della vita di Peggy Guggenheim: dalla sfera pubblica, popolata da orde di ammiratori sullo sfondo di una mondanità effervescente, a quella privata, scandita da matrimoni disastrosi e tetri risvolti familiari.