Caratteristica comune a questi scritti, pubblicati tra il 1928 e il 1945 e qui per la prima volta tradotti, sono la lucidità e l'eleganza con cui vengono trattati i problemi della creazione artistica. Se tradizionalmente la poetica designava norme rigorose e restrittive per realizzare componimenti poetici, Valéry ritiene che sia il poeta stesso a doversi dare le regole a cui attenersi scrupolosamente. Ciò che caratterizza il grande artista è proprio la sua capacità di imporsi delle condizioni. La poetica è essenzialmente un fare e si differenzia nettamente dalla critica letteraria, dalla storia della letteratura e dall'estetica. L'arte non è l'espressione immediata dei sentimenti, bensì un esercizio dell'intelligenza, della conoscenza chiara e distinta dei mezzi, del calcolo delle previsioni e delle combinazioni.