In "Nuovo Rinascimento come Arte dell'Io Arturo Onofri" si pone il problema di come l'artista possa rispondere alle esigenze creative dell'epoca moderna. Un'epoca in cui si avverte il rinnovarsi della coscienza artistica, ma che spesso è incapace di raccogliere i frutti "del suo glorioso tormento". In questa nuova edizione, la prima dal 1925 - anno in cui uscì il libro per Laterza -, Michele Beraldo, attraverso i documenti archivistici del Fondo Onofri, conservati presso la Biblioteca nazionale centrale di Roma, ricostruisce le fasi di realizzazione di quello che Onofri caratterizzò come "epos teoretico" offerto "a quegli artisti, a quei critici e a tutti quei lettori, che energicamente già avvertono il bisogno d'un totale rinnovamento della coscienza artistica moderna". Il libro è introdotto da uno scritto di Geminello Alvi e da una prefazione di Salvatore Lavecchia.