In "Ottica e pittura" von Helmholtz scompone l'immagine pittorica nelle dimensioni in cui le sue proprietà divergono dalla percezione a causa dei vincoli della raffigurazione. La pittura diventa una serie di scoperte con cui gli artisti risolvono il problema di renderla intellegibile. Questa accumulazione di conoscenze sulla percezione si deve all'esercizio di un pensiero inventivo che è capacità condivisa anche dalla scienza. La traduzione è preceduta da un saggio che ricostruisce il contesto filosofico e scientifico in cui von Helmholtz perviene all'idea che la ricerca in arte, filosofia e scienza comporti benefici reciproci contribuendo così alla formazione della cultura.