La vocazione alla forma è una necessità vitale alla natura quanto all'arte. Tutto ciò che vive possiede una forma e tutto ciò che si comunica deve possedere una forma. E anche il processo della visione presenta una sua vocazione formale: vedere è organizzare in una forma unitaria insiemi di stimoli eterogenei. Con questo saggio Giuseppe Di Napoli rintraccia una teoria unificante dei processi formativi. Nella natura, nella percezione e nell'attività pittorica la forma assicura la distinzione e la singolarità degli elementi primari e allo stesso tempo condensa sempre in ciascun ambito il senso originario di totalità e universalità inscritti in ogni forma di vita, cognizione visiva o produzione artistica. La sua ipotesi è che sussistano segrete relazioni tra le forze psichiche che presiedono alla genesi della forma artistica, le forze fisiche che agiscono sulla struttura della materia per modellarne la forma e le energie che originano i processi di morfogenesi nelle forme viventi. Queste relazioni emergono quando si individuano i principi formativi comuni ai tre ambiti, qui esemplificati dal percorso formativo delle poetiche di alcuni grandi artisti, da Leonardo a Klee, passando per Goethe.