John Dewey, il più importante filosofo dell'educazione del Novecento, fonda le sue teorie rivoluzionarie sul concetto cardine di esperienza. È l'esperienza vissuta in prima persona a guidare la crescita, l'evoluzione e l'ampliamento delle capacità di ogni soggetto: è l'esperienza la condizione indispensabile perché l'educazione si compia. Questo principio pone al centro il soggetto agente, attivo nel mondo e con il mondo: è il soggetto che cambia la realtà, e questa, mutando, interviene a sua volta sul soggetto trasformandolo. Tra tutte le forme di esperienza possibili, quella artistica offre la qualità più alta: nell'arte i sensi e le emozioni del soggetto sono nella condizione di raggiungere il massimo potenziale. Ed è per questo che l'arte diventa un ambito privilegiato per sviluppare al meglio il processo educativo e la formazione integrale dell'uomo e della realtà che lo circonda. Non solo: l'arte, con i suoi sviluppi e le sue pratiche, le sue immagini e il suo rapporto con la materia, rappresenta un osservatorio privilegiato per cogliere il divenire del soggetto, della società stessa e, soprattutto, del loro rapporto generativo. Quest'attenzione al mondo dell'arte e alle sue potenzialità educative emerge come un motivo di fondo costante lungo tutto l'arco dell'opera di Dewey: un "basso continuo" che questo volume esplora in tutta la sua fondamentale importanza, attraverso una scelta dei testi più significativi, alcuni dei quali completamente inediti in Italia.