Questo libro è non soltanto un racconto di alcune tra le principali transizioni del Novecento che hanno impattato l'impresa, il lavoro e la società, ma anche un catalogo di immagini e video di questo periodo, arricchito da alcune opere d'arte, iconiche e distintive dei cambiamenti intercorsi. Il racconto si sviluppa sfruttando linguaggi diversi tratti dai tanti contenuti archivistici della Fondazione Ansaldo, il più vasto Archivio d'Impresa, ed è illustrativo della mostra che sarà allestita all'uopo. Nel corso del Novecento l'industrializzazione, motore del cambiamento, stravolge i territori e le comunità, ridefinisce i contorni urbani, stabilendo nuovi centri di potere e nuove gerarchie sociali. Il liberismo di inizio Novecento cede il passo ai mercati globali, non senza essere passato prima attraverso politiche autarchiche. Un aspetto di forte impatto (emozionale e storico) è la parte che illustra i venti di guerra che scuotono due volte l'Europa, portando con sé milioni di morti, ma anche convenzioni sociali nuove; cambiano i costumi, le abitudini, persino la moda. Le tecnologie, anche sulla spinta degli eventi bellici, compiono un improvviso balzo in avanti, e messe al servizio della pace promettono un benessere diffuso. Gli orizzonti si allargano a dismisura, dall'atomo allo spazio, dall'infinitamente piccolo all'infinitamente grande. Trasformazioni tuttora in corso in uno scenario sempre più liquido, delle quali è possibile tuttavia individuarne le direttrici. Un libro che è il racconto dell'homo faber nei suoi aspetti positivi e negativi, dove emerge la necessità di porre sempre al centro del progresso la persona e il bene comune.