Il presente volume dedicato a Palazzo Cesi è stato pubblicato al fine di valorizzare tale edificio, già palazzo Gaddi, anche nella prospettiva di individuare le rimanenze degli sgraffiti che ne decoravano la facciata, eseguiti da Polidoro da Caravaggio e Maturino da Firenze prima del 1527. Attraverso le fonti d'archivio, il volume ricostruisce le varie trasformazioni del complesso architettonico, individuando le fasi di ampliamento operate dalla famiglia Cesi, prima a Ovest della facciata originaria e poi a Est. Vengono individuate le fasi costruttive dell'ala su via degli Acquasparta dove si trovava l'ingresso secondario, e documentati i molteplici passaggi di proprietà del palazzo fino al suo esproprio nel 1940 (per essere destinato a sede del Tribunale Supremo Militare). Lo studio in oggetto ha infine consentito d'individuare le originarie funzionalità degli ambienti, di descrivere con esattezza araldica i vari stemmi raffigurati negli affreschi e di riconoscere i personaggi e i possedimenti dei Cesi affrescati all'interno della Sala al piano nobile al tempo di Federico II Cesi, che qui fondò, nel 1603, l'Accademia dei Lincei.