Il Numero invernale esplora il mondo apparentemente inanimato dei minerali, che raccontano profondi misteri a chi è in grado di ascoltarli e di leggerli. Alla collezione di pietre di Roger Caillois, narrata da testi di lui stesso introdotti da Pietro Mercogliano, è accostata quella di Giovanni Pratesi, descritta da Vittorio Sgarbi e Detlef Heikamp; le fotografie sono di François Farges e di Massimo Listri. Minerali commessi compongono architetture barocche nei paliotti dell'Immacolata di Palermo, seminascosta nel mercato del Capo: ne scrive Giorgio Villani e li fotografa ancora Massimo Listri, riunendo idealmente ai quattro paliotti dell'Immacolata Concezione un quinto che fu eseguito per la stessa chiesa ma successivamente traslato in San Francesco d'Assisi. Terzo servizio illustrato da scatti di Massimo Listri è quello in cui Rui Galopim de Carvalho descrive i gioielli dei Braganza. Oggetti diversi, stavolta di carta, sono i taccuini scritti-illustrati di Orhan Pamuk, in mostra al Labirinto della Masone, protagonisti di un articolo di Stefano Salis. E le stoffe sono alla base della pittura naïf di Morris Hirshfield, raccontata da Richard Meyer e da una lettura di William Saroyan.