La ricerca e la discussione sulla storia del fumetto - le sue origini, il suo sviluppo, la sua maturità - deve coinvolgere approcci multidisciplinari e incrociati, che siano in grado di abbracciare una moltitudine di prospettive: la storia della caricatura e del disegno umoristico, l'analisi semiotica dei linguaggi grafici, sviluppo della stampa popolare, la controversa transizione dall'idea di fumetto come passatempo per illetterati a quella di colorato intrattenimento per appassionati, a quella di forma d'arte per lettori maturi e acculturati. In quest'ultimo passaggio sono anche racchiusi lo sviluppo e la modifica nella percezione del fumetto, la quale di recente ha interessato per la prima volta nella storia una platea e un dibattito fra intellettuali e giornalisti che esula dal settore specifico del fumetto come forma di spettacolo economico a mezzo stampa e che entra nel campo della critica letteraria. Un passaggio sintetizzato nel crescente uso del termine graphic novel, 'romanzo grafico' (o 'romanzo a fumetti', appunto), a sostituire e a volte prevaricare i termini finora in uso da decenni per indicare questa forma espressiva. Questo libro, mastodontico e dettagliato trattato teorico e storico, ricompone la parabola del medium e delle modalità con le quali il rapporto fra parola e immagine è stato declinato, fin dal XVII secolo, nelle narrative visuali che hanno preceduto e accompagnato il fumetto, fino alla consacrazione di questo mezzo grafico-narrativo e alla sua recente legittimazione culturale sotto l'etichetta - a volte, spesso, mistificatoria o almeno fuorviante - di graphic novel.