Il cinema d'animazione, sia quello umoristico sia quello più serio, pensa e ha una sua filosofia; anzi, varie filosofie. Luca Raffaelli in "Le anime disegnate" - efficace e rivelatorio capovolgimento di «disegni animati» - guida i lettori, sia i novizi, sia gli appassionati e gli esperti, in un percorso nel cinema animato ricco di riflessioni argute e sapienti, spiegando che esistono a Cartoonia molte scuole di pensiero. L'autore individua tre maggiori filoni attitudinali dei personaggi di cartone: quello della Disney, quello dei cartoon statunitensi non-Disney e quello dei film e serie televisive giapponesi che, incidentalmente, sono chiamati proprio anime, abbreviazione dell'inglese animation. Topolino, Paperino e i personaggi della Walt Disney Company sono accomunati da una filosofia che Raffaelli sintetizza nel motto «uno per tutti»; il credo generale di tanti altri personaggi pure americani ma dallo spirito ben diverso, come quelli della Warner Bros, della Metro-Goldwyn-Mayer, della Hanna-Barbera o di altre case di produzione (Tom e Jerry, Gatto Silvestro, Will Coyote, Droopy o Braccobaldo Bau, per non parlare dei più recenti Simpson o BoJack Horseman), è invece quello più tragicomicamente sovversivo del «tutti contro tutti»; infine, lo spirito di gruppo che domina gli eroi e antieroi degli anime nipponici - da Mazinga Z a Candy Candy, da Sailor Moon a Evangelion - è sintetizzabile nella formula profondamente cooperativistica «tutti per uno». Luca Raffaelli argomenta queste sottili distinzioni e i frequenti attraversamenti fra le tre filosofie in una trattazione senza formalismi, che dà del tu al lettore: di grande profondità analitica e con linguaggio diretto e amico.