Il rave è una festa basata sull'occupazione temporanea e sull'autogestione che si organizza senza chiedere permesso. Un viaggio nell'immaginario del rave illegale attraverso i flyer, i volantini che pubblicizzavano questo tipo di feste in Italia prima della diffusione di internet e dei telefoni cellulari. Realizzati con le più disparate tecniche da anonimi, fotocopiati in bianco e nero e diffusi nel circuito underground, i flyer contenevano le coordinate spazio-temporali per poter accedere alle zone temporaneamente autonome in cui imperversava la prima techno illegale. Oltre a indicare dove e quando ritrovarsi, i volantini prefiguravano un mondo alternativo in cui i valori dominanti venivano momentaneamente sospesi o sovvertiti. Chi li progettava aveva una grande responsabilità nel lasciare intravedere le possibilità nascoste nelle pieghe delle nostre metropoli. Ispirati da fumetti, cartoni animati, film, telefilm, romanzi, copertine di dischi, i disegnatori dei flyer - che spesso realizzavano anche altri tipi di grafiche (backdrop, magliette, adesivi, toppe, vestiti, cover per vinili) - hanno avuto un ruolo importante nella creazione della scena rave per come oggi la conosciamo. "Senza chiedere permesso" si pone in quell'istante sospeso tra l'idea della festa, che il volantino rappresenta, e il momento in cui l'utopia si concretizza.