La progettazione dei prodotti e quella dei processi produttivi sono strettamente legate nella storia dell'innovazione e numerosi sono gli esempi e le teorie che, partendo da questo presupposto, mirano a sistematizzare le modalità di sviluppo più adatte a garantire il successo degli artefatti e delle nuove produzioni. All'interno di tali processi il designer assume un ruolo strategico: la multidisciplinarietà che caratterizza il design diventa necessaria per definire tutte le fasi di lavorazione e gestire le relazioni tra i diversi attori dell'innovazione. Il caso Polimod qui presentato fa luce sulle dinamiche e le sinergie che coinvolgono i diversi interpreti, dimostrando come, in un approccio trasversale, il designer agisca come promotore di forme complesse di cooperazione, interagendo con tutte le professionalità coinvolte nel processo di progettazione, favorendo lo scambio di competenze per non perdere di vista l'obiettivo finale: realizzare oggetti che funzionino dal punto di vista produttivo e dell'usabilità. Capace di produrre innovazione, creare collaborazioni e favorire sinergie, il designer si presenta a tutti gli effetti come un progettista "direttore d'orechestra".