"Sembra, sfogliando queste pagine, che non esista superficie al mondo che Anna non possa reinventare. È come se tutto quello che noi conosciamo nella sua forma originaria, acquisisse una nuova esistenza. Un vecchio mazzo di carte, un disco, un piatto, un'autocertificazione e perché no, una gamba, tra le mani di Anna sembra dire: "quello è ciò che ero, questo è ciò che posso ancora essere". Come avvenga la scelta, se sia più spesso meditata o più improvvisata, non è facile intuirlo. Quello che sembra chiaro, però, è che qualunque sia la spinta che guida la mano dell'artista, il dettaglio è pazientemente cercato, tratteggiato, curato e, infine, donato." (Marica Fantauzzi)