Maria Teresa Gracis (1925-1966) fu pittrice, ceramista, poetessa di origine veneziana, capace di sperimentare le molteplici forme dell'essere artistico pur nella sua breve vita. Il Don Chisciotte ritrovato è un omaggio editoriale postumo all'artista da parte della famiglia Gracis, che nel 2019 ritrovò in casa 82 tavole di acquerelli da lei firmati per una edizione dell'opera cervantiana di cinquant'anni prima. I brani selezionati, in spagnolo con una nuova traduzione italiana, accompagnano questa splendida serie di acquerelli, frutto di una ricerca tesa a svelare l'armonia tra due codici artistici: la pittura e la scrittura. Ut pictura poësis, diceva Orazio, autore molto caro a Cervantes e a tutto il classicismo spagnolo, che proprio all'inizio del Seicento, quando si pubblicano la prima e la seconda parte del Don Chisciotte (rispettivamente nel 1605 e nel 1615), si trovava nel pieno di quell'epoca dorata per le lettere e le arti. Maria Teresa Gracis ci propone uno straordinario itinerario che illustra svariati episodi del libro dai più celebri, come l'incontro con i mulini a vento, ad altri meno conosciuti eppure altrettanto significativi e ci restituisce così il filo narrativo del romanzo stesso, del romanzo tutto, portandoci dal primo volume, che ha per protagonista el ingenioso hidalgo, al secondo, in compagnia dell'ingenioso caballero, personaggio già più consapevole. Si può così ripercorrere vita, morte e miracoli del cavaliere errante più famoso di sempre per trovare indizi e suggestioni, richiami più o meno espliciti, umbratili allusioni.