Giulio Giorello torna, con un'antologia postuma, ad affrontare uno dei mondi che più lo appassionava: quello del fumetto. Questa volta il protagonista delle sue speculazioni filosofiche è l'affascinante Dylan Dog. L'indagatore dell'incubo "lavora dentro le pieghe di una filosofia dalle formule un po' scontate, ci gioca, le svuota e, una volta rigirate, le fa diventare nuove, interessanti e provocanti". Tra uno zombie e un lupo mannaro, ci si trova a leggere pagine ricche di ironia e acume che pongono il lettore di fronte a domande che coinvolgono da sempre il pensare dell'uomo; temi tipicamente filosofici come l'esistenza, l'identità, la finitezza, il ruolo della scienza e quello della religione. Come riflette Dylan in una delle sue avventure: "È buffo: per spiegare i misteri ci sono sempre un sacco di ipotesi razionali... Così come ci sono sempre un sacco di ipotesi misteriose per spiegare la realtà". Per Giorello l'eroe bonelliano invita a liberarsi di un "senso a buon mercato", che troppo spesso tarpa le ali dei nostri ragionamenti e pensieri, e a esplorare quelle "zone del crepuscolo", in cui il giorno incontra la notte, quando i confini delle nostre certezze si fanno labili e la "luce della ragione viene meno". Con Introduzione di Pier Luigi Gaspa e Prologo di Andrea Possenti.