Sembra che sia esistito davvero un barone di Münchhausen, per la precisione Karl Friedrich Hieronymus von Münchhausen, nato ad Hannover, che combattè contro i Turchi agli ordini di Anton Ulrich, generale dei corazzieri dell'esercito russo. Al Barone, quello vero, piaceva raccontare le sue avventure agli amici nel suo padiglione di caccia o presso il bar dell'Hotel "Il Re di Prussia", magari esagerando un po' e inventando avventure impossibili davanti a una bottiglia di vino. Sembra, sempre, che i fantastici racconti del Barone, quello vero, vennero alle orecchie dello scrittore Rudolf Erich Raspe che, capitando a Londra, pubblicò nel 1781, in forma anonima, un volume con la raccolta delle imprese di Münchhausen. Successivamente il poeta romantico Godfried Burger tradusse il libro in tedesco e lo pubblicò in Germania con il titolo "Viaggi Meravigliosi su Acqua e Terra: le campagne e le avventure comiche del Barone di Münchhausen, come comunemente detto, davanti a una bottiglia di vino e un tavolo di amici", aggiungendo del suo ed esagerando le già impossibili avventure. In un salotto di nobili dame Il Barone, quello del romanzo, bugiardo dichiarato, racconta le sue incredibili imprese, una più inverosimile dell'altra. Le sue gesta sono più straordinarie di quelle di Ercole, ma, a differenza del figlio di Giove che sudò le sette camicie per portare a compimento le sue fatiche, Münchhausen compie le sue con leggerezza, senza sforzo eccessivo. Egli vive nel Settecento, secolo di grandi cambiamenti, di scienziati, viaggiatori, avventurieri. È il secolo delle maschere, delle rivoluzioni, dell'Enciclopedia. Per di più il Barone è dotato di una forza sovrumana, di una intelligenza e fantasia senza pari, di un coraggio senza limiti e di un irresistibile fascino. Il Grande Bugiardo può raccontare le panzane più inverosimili ed essere creduto. Come resistere alla tentazione di disegnarlo?