Un ragazzino curvo scrive su un tavolo. Letteralmente. Non scrive su un foglio appoggiato sul tavolo, ma direttamente sulla sua superficie. Oppure: un naufrago, lacero ed emaciato si trascina; verso una bottiglia d'acqua o una spiaggia? No, verso un libro, scelto fra tanti sullo scaffale di una libreria. Attraverso questi e molti altri disegni Matticchio unisce la sua grazia nel tratto del disegno a una non comune inventiva: il mondo del libro, del leggere e dello scrivere ci appaiono cosi nella loro natura fantastica, ironica, passionale, a volte fanatica. E come spesso accade quando si cammina sul filo tagliente dell'ironia, questo mondo ci appare nella sua più splendente verità.