Il volume, frutto di ricerche condotte presso l'Associazione Archivio Storico Olivetti di Ivrea che ha curato anche l'edizione, esamina gli elaborati della grafica olivettiana come episodi di una narrazione unitaria in cui è protagonista la vita di fabbrica. Al repertorio visivo - realizzato da grafici, designer, pittori e scultori - si aggiungono forme e contenuti che provengono dai letterati e dagli intellettuali di fabbrica. Quindi parole e immagini per raccontare come i temi del lavoro manuale, della tecnica e della produzione, si traducono in un codice visivo, in cui la presenza di segni ricorrenti - figure femminili, mani, parti meccaniche, elementi naturali e alfabeti - rende la comunicazione pubblicitaria indipendente, anche se non autonoma, dal prodotto per ribadire il pensiero etico e ragionato dell'integralità tra uomo, tecnologia e territorio; in sintesi, per confermare la responsabilità dell'industria quale valore costitutivo e costruttivo della società, come chiaramente espresso dai testi e dalle azioni di Adriano Olivetti. Il volume parte dal racconto di come l'esperienza di fabbrica sia diventata patrimonio culturale comune, attraverso l'opera degli intellettuali olivettiani, per procedere con quattro storie di disegno industriale che sono la premessa alla decodifica delle invarianti delle espressioni visive della Olivetti.