"Ho sempre considerato la mia pagina instagram come un quaderno di studio su cui scrivere ciò che imparavo. Questo perché il mio percorso è stato da autodidatta e avevo bisogno di fissare le mie idee da qualche parte e allo stesso tempo mostrarle a qualcuno. Le persone che mi hanno seguito e che mi seguono tuttora, mi hanno fatto da insegnante e ogni parere è stato per me immensamente prezioso. All'inizio pubblicavo i miei disegni con uno pseudonimo maschile, per omaggiare mio padre che è ancora oggi il mio critico più severo. I disegni di quel periodo erano molto introspettivi, li consideravo ancora uno sfogo emotivo. Quando ho iniziato a pubblicare le illustrazioni anche su riviste e per progetti editoriali, allora ho capito che quello sfogo stava iniziando a diventare un lavoro vero. Dal quel momento, sia per i miei disegni che per la mia pagina ho usato il mio nome vero ed è iniziata questa meravigliosa avventura che continua ancora oggi."