Può sembrare paradossale ma nella sua vita di long-seller (scritto nel 1920 e da allora ininterrottamente pubblicato con più di 150 ristampe in Italia) il Giornalino di Gianburrasca è stato illustrato solo dal suo autore, Vamba, che ne corredò la prima edizione con quelli che dichiarò essere i disegni originali di Giannino Stoppani, solo in parte rivisti. Poi più nulla con la sola significativa eccezione di Vinicio Berti che, negli anni '50, corredò l'edizione di Vamba di sedici tavole fuori testo. Ed è ben singolare il fatto se si pensa a quanto invece sia stata ricca di illustrazioni la storia di Pinocchio, l'altro grande libro toscano per i ragazzi, che, solo in Italia, vanta un carnet di oltre trecento illustratori. L'edizione oggi illustrata da Andrea Rauch si muove dunque con discrezione nell'universo di Vamba, di cui riprende le linee guida dei personaggi e delle situazioni, con sensibilità moderna e gusto del colore. Il volume è impreziosito da un saggio introduttivo di Antonio Faeti che ripercorre la "fortuna" di Gianburrasca nella letteratura del Novecento.