Giuseppe Terragni muore per un ictus nel luglio del 1943 accasciandosi sul pianerottolo delle scale della fidanzata, lasciate a casa porte e finestre aperte e un pentolino sul fuoco acceso. Era stato rimpatriato dal fronte di guerra russo nel gennaio dello stesso anno, e sottoposto per tre volte a elettroshock. Questa è la storia del suo ultimo progetto. In essa la rovina della guerra, ma anche la modernità come volontà di pace.