Siano esse lastricate di pietra arenaria sbozzata dagli scalpellini di Biassa o pavimentate a mattoncini, sia che "disegnino" perfette geometrie sul colle, o proteggano il viaggiatore con le chiome degli alberi centenari a doppio filare, le scalinate spezzine rappresentano - come scrive Roberto Venturini "un patrimonio di percorsi che poche città possono vantare; frutto di uno sviluppo compatibile della città ottocentesca nell'area collinare." Qui più che altrove il paesaggio ha mantenuto un suo delicato equilibrio tra la natura, una volta padrona di questi colli, e l'architettura, in un percorso attraverso gli stili architettonici che va dal Palazzo "Casa mia" alla Casa Peragallo, dal Palazzo della Fondega a Villa Fortelli. Il libro passa in rassegna più di 20 scalinate, dal centro, alla stazione, alla Scorza, dove scopriamo alcuni "tesori nascosti", che emergono da queste pagine in tutta la loro bellezza, con gli originalissimi palazzi liberty che costeggiano le scalinate. Un patrimonio davvero unico, che domanda di essere valorizzato e salvaguardato.