Questo libro, rivolto sia a lettori genovesi, sia a turisti ed estimatori, mette a confronto due opere notevoli ospitate nel Cimitero di Staglieno: il monumento funebre a Caterina Campodonico e quello dell'Angelo Nocchiero, tomba Carpaneto. L'una rappresenta il volto popolare, l'altra l'anima nobile della necropoli genovese. La novità dell'opera sta nell'aver introdotto alcune impressioni personali, con la rievocazione di vicende familiari legate a Staglieno, unico, fra i cimiteri storici europei ed extra-europei, dove coesistono armonicamente necropoli storica e camposanto aperto alle sepolture. L'autrice si sofferma sulla figura del nonno materno che, dodicenne, ha fatto da modello all'Angelo Nocchiero. La parte storica ed artistica s'intreccia con le memorie della scrittrice, sull'onda dei racconti della madre Angela, musa ispiratrice del libro.