Sono oggi numerosi gli studi, le ricerche e le pubblicazioni sull'opera dell'architetto Joze Plecnik e sono altrettanto numerosi coloro che hanno contribuito alla conoscenza ed alla divulgazione dell'opera del grande maestro sloveno. Il testo qui riportato si inserisce in questo solco, senza la pretesa di voler aggiungere nuove rivelazioni alla sua opera, ma prova, nei contributi pubblicati e nella lettura delle trasformazioni urbane della Lubiana degli ultimi trent'anni, a delineare i contorni della contemporaneità della sua lezione. Le trasformazioni di questi ultimi anni hanno meritato alla città di Lubiana il conferimento di prestigiosi riconoscimenti internazionali, come il Premio Europeo per lo Spazio Pubblico (2012) e quello per la Capitale Verde d'Europa (2016). Un risultato raggiunto proseguendo l'originaria visione urbana tracciata da Plecnik nel piano delle modificazioni della città e dei suoi tanti progetti lasciati in eredità. Una eredità che si è rivelata preziosa per il lavoro intelligente dei nuovi amministratori della municipalità i quali, a partire dalla sensibilità di autorevoli studiosi come Janez Kozelj, hanno restituito alla capitale slovena il suo originario splendore. Sono parte integrante di questo racconto: la presentazione di Jurij Kobe, la conversazione con lo stesso Janez Kozelj ed il contributo di Miha Desman; oltre alle foto di Lubiana, scattate da Luigi Ghirri nel 1988 (gentilmente concesse a titolo gratuito per questa pubblicazione dagli eredi) ed al reportage fotografico sulla città attuale, realizzato da Sergio Camplone nel 2018.