"Poiesis" e "Logos e Praxis", le due parti in cui questo libro è diviso, raccolgono l'una la memoria, lo sguardo, la visione, l'altra la resa, assieme figurale e razionale, attraverso cui l'autore dà conto di una porzione notevole della vicenda - lunga, ma non ancora conclusa - della revisione del Piano Regolatore Generale di Cefalù. La parte è quella che lo ha visto tra i tanti attori in campo, prima in veste di assessore all'urbanistica, poi quale consulente-progettista dell'Ufficio Comunale di Piano. Costituiscono, queste pagine, la testimonianza di una partecipazione personale appassionata, durante la quale il cittadino e il progettista, l'abitante e l'amministratore, pur distinti nei ruoli, non si sono mai dimenticati l'uno dell'altro, sia perché coincidenti nella medesima persona, sia perché circolarmente coinvolti nel vissuto della stessa esperienza. Frutto meditato di questa, e consegna dell'autore al lettore, è la proiezione della città in un futuro pensato come tempo corale. Un futuro che sa di non poter rinunciare all'immaginazione di un'armonia ventura: un obiettivo difficile eppure irrinunciabile.