A seguito dell'Unità d'Italia la città, nata nel 1836 dall'unione dei due centri di Barcellona e di Pozzo di Gotto, intrisa di quei fermenti rivolti a favorire la ricostruzione morale della Nazione, avverte con Giuseppe Cavallaro, diventato Architetto Capo del Comune, la necessità di costruire una nuova e rappresentativa dimensione urbana. L'architetto Cavallaro appronta il Piano di Sviluppo per la nuova città su una pianta ragionata, il cui elemento generatore diventa il progetto di un rettifilo su cui modellare una maglia ortogonale per sviluppare la crescita e l'abbellimento della città. Le opere dell'architetto Cavallaro segnano il volto nuovo della città con belle vie, piazze spaziose, edifici con tipologie prestabilite e con significative opere pubbliche. L'autore ci conduce, attraverso un percorso puntuale, alla conoscenza dell'evoluzione della storia urbana di Barcellona Pozzo di Gotto e delle opere progettate dal Cavallaro, per farci riscoprire l'identità della città, di un'ulteriore nuova città.