Questo lavoro (che segue un mio precedente libro "L'islam sconosciuto ai mussulmani", Marco Del Bucchia Editore, 2017) si pone l'obbiettivo di evidenziare lo stretto legame tra architettura e filosofia. Tutti i manufatti hanno sempre rispecchiato - plasticamente - l'orientamento dell'uomo nei diversi periodi storici. Questi miei appunti, non trattano l'architettura dal punto di vista delle tecniche costruttive; sotto questo aspetto vi sono interi scaffali di studi particolareggiati. Prendendo in considerazione - per sommi capi - un lasso di tempo, che va all'incirca dall'anno mille ai giorni nostri, ho voluto sottolineare il passaggio da un'architettura filosofica - che narra, attraverso strutture e simboli, la dimensione spirituale dell'uomo ed il suo conseguente agire nell'universo - ad un'edilizia, che perdendo progressivamente la sua funzione, non semplicemente allegorica, di ponte fra "terra" e "cielo", si è ridotta ad una serie, monotona e senza fine, di "bussolotti di mattoni e di pietre", per usare le parole dell'architetto futurista Antonio Sant'Elia.