È il fascino del silenzio - e forse il ricordo di un mondo un poco più umano e resiliente - ciò che avvince chi si avvicina a storie di eremi e di eremiti. Per motivi spesso insondabili, l'immagine di chi sceglie una vita solitaria dedita alla preghiera, al sollievo degli angustiati, all'accoglienza dei viandanti, o anche solo all'introspezione e alla meditazione, è motivo di suggestione e, a volte, anche di sommessa invidia. Il senso di questi venticinque racconti dedicati ad altrettanti eremiti storici che vissero nelle valli del Trentino, basati su note storiche e rivestiti di fantasia verosimigliante, è quello di recuperare il significato di quelle vite solitarie. Vite che denotano spesso una dimensione sociale, nel loro offrirsi alla comunità come oasi di riflessione, di approfondimento, ma anche di confessione intesa come alleggerimento dai sensi di colpa oppure scioglimento di crisi interiori.