Dopo aver delineato la vicenda della cerchia muraria presa nel suo insieme, Carrara procede ad una minuziosa analisi diacronica dei singoli nuclei di fortificazione eretti in corrispondenza dei vertici del quadrilatero romboidale che racchiudeva la città: il Rivellino, il Castello, la Rocchetta e Cittadella. L'autore ci accompagna lungo l'intero percorso del recinto difensivo medievale, soffermandosi sia su ciò che di esso è rimasto ancora integro, sia su ciò che nel tempo è mutato, sia su quelle parti che gli interventi di demolizione del passato hanno sottratto alla nostra percezione visiva. Oltre che per il rigore scientifico, il dettaglio analitico e il respiro di lungo periodo, "Piombino città murata" si fa poi apprezzare per il suo approccio, per così dire, di storia globale, nel senso che la vicenda delle mura piombinesi non si esaurisce nella loro dimensione di oggetto costruito, di segno architettonico, ma viene ricondotta alla storia più generale della città, facendone cioè emergere la fitta trama di relazioni con la dimensione politica e istituzionale, con quella dinastica e militare, con quella economica e sociale.