A partire dagli anni '60 del secolo scorso la cultura del paesaggio venne prepotentemente investita, a livello internazionale, dalla corrente ecologista, la quale giunse a dotarsi di un quadro teorico alquanto solido, finendo in tal modo per esercitare un ruolo importante sia sul fronte accademico che su quello della pianificazione. Si trattò di un movimento di idee che contribuì significativamente a contrastare gli approcci estetici sino ad allora dominanti, fondati su una cultura utopica che presupponeva una certa qual separazione fra paesaggi - con le loro tracce visibili e invisibili - e società reale, fatta del vissuto storico e di quello della contemporaneità...