Architetto geniale, con grande voglia di rompere con la tradizione e di stupire, D'Olivo si farà conoscere per le architetture inusuali di un villaggio per fanciulli e per le case di una città di vacanze, che ha qualcosa di lunare. Per queste opere viene da subito comparato a Frank Lloyd Wright e Pier Luigi Nervi. Ma accanto ad altri grandi successi, inizia ad accumulare delusioni e sconfitte e l'avventura africana non porta ai risultati sperati. Nel contempo matura la consapevolezza che il problema ambientale - la sopravvivenza del pianeta - vada con urgenza posto al centro del fare architettura. Prigioniero del mito che lo circonda fin dal suo esordio, negli ultimi anni farà sempre più fatica a vedere realizzati i suoi sogni.