Emilio Alemagna si fece notare e apprezzare come esponente di quel ceto dirigente lombardo che faceva della "dignità del lavoro" la cifra, la caratteristica della regione. Architetto e ingegnere, viaggiò all'estero - recependo le innovazioni europee - e in breve si affermò tra i più noti protagonisti del suo campo: partecipò alle Esposizioni universali, progettò ville, giardini, assurse a membro dell'Accademia di Brera e a membro della giuria nel concorso per la facciata del Duomo. Grandi successi, insieme a molti altri progetti... del resto, è sufficiente ripercorrere l'elenco dei suoi interventi per comprendere quanto l'architetto Alemagna abbia inciso nella "costruzione" del Paese, attraverso i suoi lavori solidi ma raffinati ed eleganti. Ripercorrere attraverso le opere di Emilio Alemagna l'evoluzione storica, sociale e culturale della Lombardia è stato per me entusiasmante per capire e conoscere meglio Milano. La sua posizione geografica ha da sempre facilitato gli scambi con l'Europa ed è stata un importante centro commerciale e culturale.