A partire dalla sua attuale condizione, quale potrà essere il destino della cultura architettonica del nostro paese? Meglio sarebbe chiederselo della cultura in generale. Per dirlo con Virginia Wolf, sarà ancora capace di essere radicata, ma scorrere? E tra, e con le sue più significative radici, potrà esistere, proprio come sembra avvenire tra le piante, un proficuo, propulsivo dialogo nell'ambito del vero, e non soltanto uno sterile chiacchiericcio in quello del verosimile? Sarà il lavoro di un uomo, un filo con tanti nodi di cultura esistenziale, che ci tenga sempre attenti all'ammonimento di Dante di tenersi lontani dal «... soglio de la porta che 'l mal amor de l'anime disusa, perché fa parer dritta la via torta ...»?. Introduzione di Pierluigi Nicolin.