Come possiamo ripensare lo spazio pubblico nell'era del #MeToo? Come potrebbe configurarsi una metropoli concepita per le donne che lavorano, che spingono passeggini, che si prendono cura dei nostri anziani? Noi viviamo in città progettate da uomini e per gli uomini, ma ciò che rende un luogo vivibile, accessibile, sicuro e dinamico è la capacità di accogliere e sostenere la diversità di esperienze e voci, di soddisfare i bisogni di tutti: per questo Leslie Kern, intrecciando teoria e narrazione biografica, studi urbanistici e attenzione al sociale, indaga i limiti e le possibilità delle nostre città rivendicando l'importanza e il ruolo, al loro interno, del pensiero femminista. «È facile dare per scontato l'ambiente costruito, supporre che sia razionale e naturale. Parte del progetto della città femminista è mettere in discussione questo ambiente, ponendo domande come: chi progetta la città? Quali bisogni sono considerati più importanti? Chi prende le decisioni su quali sono le priorità della nostra città?» (Dalla prefazione dell'autrice alla nuova edizione italiana)