L'architettura contemporanea, figlia della tecnica digitale, della globalizzazione e della grande finanza internazionale, ha prodotto in tutto il mondo dei musei dalle forme clamorose e spettacolari che in molti casi li fa assomigliare a grandi sculture, tanto che i loro autori - le cosiddette "archistar" - considerano il proprio stesso museo l'opera d'arte più importante tra quante esso ne contiene. Questi musei, che sembrano trascurare la tradizionale funzionalità delle forme architettoniche per assumere l'estetica dell'arte servendosi di forme fantasiose, spesso impediscono la giusta fruizione delle opere degli artisti. Si è instaurata così una sorta di concorrenza che genera sovente inediti conflitti tra artisti e architetti. Il libro parla di tutto ciò, riportando i casi di una serie di grandi musei italiani e stranieri, e si chiude con la riproduzione di collage fotografici dove l'autore tenta una sintesi artistica di 13 musei,ricomponendone i frammenti architettonici in un'unica forma significante, accompagnanata con titoli tratti da Borges e da Calvino.