Questo ampio saggio intende proporre un itinerario articolato ed approfondito sul rapporto tra natura ed architettura. Lo studio affronta diacronicamente l'evolversi del rapporto architetto-paesaggio: dall'arte greca a quella romana in cui la natura viene intuita e poi dominata, al medioevo in cui interviene l'interesse per lo spazio e per la luce; dall'ideale rinascimentale alla complessità dell'architettura barocca, al neoclassicismo ottocentesco con la ripresa di caratteri tipici dell'arte greca dell'epoca classica al rapporto dell'uomo con la natura che caratterizza la temperie romantica fino alla poliedricità dell'architettura del ventesimo secolo e di quella dei nostri giorni. Particolarmente interessante risulta l'esame dell'architettura dagli anni sessanta a quella contemporanea, ispirata a forme organiche animali e vegetali, che si adegua al recupero ambientale per mettere in opera il problema della sostenibilità tanto sentito e, purtroppo, ancora non del tutto risolto.