I luoghi, come un'impronta, costituiscono la partitura fisico-estetica di un certo modo di stare nel mondo. Allontanando ogni tentazione di alienazione, occorre fare apertamente i conti con le contraddizioni del nostro presente fisico: territorio estetico-esperienziale ad estensione continua che, spesso, ci appare come un sistema eterogeneo ed incoerente. Disseppellendo la memoria dei luoghi ed esprimendo l'eterno e inesauribile dialogo con la terra, il progetto di architettura vi costruisce le continuità e le discontinuità necessarie alla composizione delle differenze, trasformando la contrapposizione in dialogo, la distonia in fertile molteplicità, la disarmonia in discorso atonale. Riconduce i luoghi dell'indifferenza nello spazio sublime della bellezza e dell'attesa.