«Come si può pensare di poter preservare quello che non si conosce?» L'architettura non è più quella di una volta, fatta di muri, intonaci, architravi e persone che portano l'acqua, la legna per il fuoco per riscaldare, cucinare o illuminare. Dalla XIX secolo le costruzioni si sono innervate di elementi dinamici: bruciatori, ventilatori, fluidi e correnti elettriche, modificando, irreversibilmente, le abitudini, l'architettura e la storia della tecnica quale testimone delle strategie per adattarsi al clima. Gli impianti tecnici del nostro recente passato costituiscono la componente dell'edificio che rappresenta la modernità a partire dal XIX secolo. Il volume ne racconta la storia e le possibili strategie per la conservazione perché «la conoscenza sta alla base di qualsiasi processo di apprezzamento e di protezione, ed è ormai coscientemente alla base dell'operare di chi, come l'estensore di queste pagine, è impegnato da anni nella tutela del patrimonio costruito». (dall'introduzione di M. Pretelli)